Pomeriggio che vede arrivare a Pontedera il quotato Pescara accompagnato da una cinquantina di ultras che si sistemano nel settorino destinato agli ospiti, dietro le consuete pezze del tifo bianco-azzurro. Da menzionare che la totalità dei presenti è associabile alle sigle dell’universo ultras. Manca la componente del tifoso-sportivo che magari segue la partita dai margini ma può venire trascinato e supportare lo zoccolo duro. In effetti anche ad un occhio poco attento risulta evidente quest’assenza e se da un lato ciò è sinonimo di compattezza, di sicuro coinvolgimento, dall’altro lato qualche decina di persone in più avrebbero reso il settore esteticamente migliore dal punto di vista del mero colpo d’occhio. Sta diventando un mio pallino, osservare al di fuori della presenza ultras, quanti club di semplici tifosi riescono ad essere presenti anche lontano dalle mura amiche: probabilmente c’è in Italia, o almeno in alcune piazze, la moda di formare un club, seguire la partita solamente in casa ma disertare completamente le trasferte.

Ultras di casa che si ritrovano come di consueto in gradinata, solito striscione appeso alla rete divisoria con il campo da gioco e solite pezze attaccate alla balaustra. Gli ultras granata si fanno sentire, voce e battimani non mancano ma anche in questo caso gli ultras risultano un po’ isolati dal restante pubblico: manca il contorno, mancano quei tifosi che magari si fanno sentire in alcuni momenti della partita e vanno a coadiuvare l’ala più movimentata del tifo granata.

Dal punto di vista del tifo si può obiettare veramente poco al contingente ospite, il sostegno è continuo ed accompagnato dall’uso maniacale di bandiere e bandierine, perciò calore e colore non mancano assolutamente, anche se serpeggia un po’ di malcontento verso la società ed i primi cori ostili se li prende il presidente Sebastiani, con il quale ormai i rapporti sono logori ed anche in questa stagione c’è da pensare che sia difficile un riavvicinamento.

Il risultato sul terreno di gioco sorride al Pontedera che si ritrova in vantaggio di due reti. Alla seconda segnatura la pazienza degli ospiti termina e cominciano una serie di cori rivolti a mister Auteri invitato a togliere il disturbo. Anche la squadra riceve il medesimo trattamento e se non si può obiettivamente chiedere di andarsene in blocco, sicuramente le parole degli ultras non sono al miele e la contestazione abbraccia pure i giocatori.

Il Pescara accorcia le distanze e sul filo di lana colpisce pure una traversa, i tre punti vanno ai padroni di casa con la squadra granata che festeggia sotto i propri tifosi la terza vittoria consecutiva. Tutt’altro clima si respira nel settore ospite dove delusione e rabbia sono un cocktail esplosivo.

Valerio Poli