Per una squadra con alle spalle un passato e una tifoseria come quelle di Siracusa, non può che risultare troppo stretta l’attualità che la vede relegata nell’Eccellenza regionale. Scenario che diventa quasi asfittico se una compagine che non dovrebbe ambire ad altro che alla promozione, in virtù del suo blasone, si ritrova invece a ridosso della zona playout per una serie di risultati troppo altalenanti.

Guidati in panchina da Peppe Mascara, vecchia conoscenza del calcio “maggiore”, passato da attaccante ad allenatore della stessa compagine aretusea, ai biancazzurri non è più concesso sbagliare per rilanciare la propria sfida alle battistrada del girone. La larga vittoria nel turno precedente contro il fanalino di coda Atletico Catania poteva essere un buon viatico per ritemprare gambe e morale dei giocatori, anche se purtroppo nel mezzo c’è stato un lungo stop a spezzare il ritmo, dovuto ad un’incredibile ondata di maltempo abbattutasi in zona e al previsto turno di riposo imposto dal calendario a cui concorrono in 15 squadre.

A prescindere da ogni discorso tecnico o tattico, la tifoseria risponde presente e lo fa con grande autorità, schierando un bel gruppo compatto al centro della Curva Anna. Stilisticamente la scelta è di puntare su pezze di piccole dimensioni ma il cui impatto cromatico e la fattura risultano molto apprezzabili. Ad un paio di bandieroni e una bandiera a due aste il compito di aggiungere colore anche al centro del settore, fra mani che si alzano al cielo e cori sempre continui. Particolarmente riuscita la coreografia iniziale affidata ai cari vecchi fumogeni che enfatizzano l’atmosfera e la voglia di vincere della tifoseria.

In campo il messaggio sembra essere ben recepito dall’undici di Mascara che già al 25′ si porta sul 2-0 mettendo la contesa sui giusti binari, con il sigillo finale nel secondo tempo, al 20′, con cui il risultato viene fissato sul 3-0 con cui si arriverà fino al triplice fischio dell’arbitro Decimo di Napoli. A margine abbraccio ideale fra la Curva e la squadra, che si porta sotto il settore per scambiare gli incoraggiamenti di rito e rinnovare la sinergia fra tifosi e giocatori affinché la classifica diventi man mano all’altezza delle ambizioni di questa piazza.

Foto di Simona Amato.
Testo a cura della redazione.