La partita fra Benedetto Cento e Fortitudo Bologna si doveva giocare inizialmente a porte chiuse, a causa di un episodio che, nella partita precedente in casa fra Cento e Rimini, aveva coinvolto proprio la tifoseria centese. Uno spettatore infatti, scuotendo il tunnel di accesso agli spogliatoi al passaggio del terzo arbitro e di un tesserato della società ospitante, colpiva quest’ultimo senza conseguenze; alla fine, la LNP ha deciso per una cospicua multa verso la società di casa, ma quantomeno ciò ha permesso di disputare il match con il pubblico presente. Una volta tanto prevale il buon senso a scapito della perversa logica con cui le sanzioni abitualmente perseguono solo intenti afflittivi e mai davvero preventivi. Senza ovviamente entrare nel merito delle responsabilità individuali alle quali il reo sarà già stato plausibilmente chiamato a rispondere, per cui non si capisce per quale motivo anche il resto della tifoseria inerme e incolpevole in tale contesto debba pagare ulteriormente tutta la tifoseria.

I biglietti, che erano già stati messi in vendita con largo anticipo, sono andati praticamente polverizzati. In pochissimo tempo infatti non è stato più possibile trovare un tagliando sia per i settori di casa sia per quello ospite.

Con l’inizio della partita alle 18.00 le due tifoserie hanno tutto il tempo per potersi ritrovare e rinnovare un gemellaggio che va avanti da diversi anni. Il luogo di ritrovo è il parcheggio adiacente al palazzetto; è l’occasione per poter bere qualche birra in compagnia, intonando cori a favore delle reciproche squadre. Ovviamente sono molti i riferimenti anche all’acerrima nemica Virtus Bologna, odiata da entrambe. Quando mancano circa 30 minuti alla gara, mentre i tifosi di Cento all’interno dell’impianto stanno preparando la coreografia, la “FOSSA DEI LEONI” sfila in corteo sino all’ingresso del proprio settore. Lo striscione viene rigorosamente tenuto in mano, mentre un tifoso, armato di megafono, coordina e intona diversi cori, con la partecipazione di tutti i presenti.

Il palazzetto è strapieno in ogni settore (saranno alla fine circa 2.000 gli spettatori), per una partita che, sulla carta, avrebbe potuto richiamare anche il doppio della capienza dell’impianto centese. Una città infatti, quella di Cento, che sportivamente parlando vive soltanto di basket, mentre Bologna è la squadra di A2 con il maggior seguito di tifosi, sia in casa che in trasferta.

La curva di casa espone all’ingresso un copri-settore di color rosso, raffigurante da un lato il leone, simbolo del gruppo, e dall’altro un tifoso storico, il compianto Zimmer a cui è intitolato il settore, non a caso a centro dei due simboli campeggia la scritta “SETTORE ZIMMER CENTO”.

Pur essendo uno spazio molto piccolo, tutti i presenti danno il massimo, cercando di essere il cosiddetto sesto giocatore in campo. Posizionato al centro, dietro al tabellone, spicca un lanciacori che, per quasi tutto l’incontro, rimarrà rivolto verso la proprio curva, girandosi verso il campo pochissime volte.

Una bella sciarpata colora di biancorosso anche la gradinata, dove quasi tutti i presenti indossano una maglietta rossa. Colpisce la partecipazione dell’intero settore, come altrettanto è significativo l’apporto vocale nei cori a sostegno della squadra.

Per quanto riguarda gli ospiti, chiaramente pieno in ogni suo centimetro lo spicchio loro riservato. Ma saranno tanti altri i fortitudini sparsi in altre zone dell’impianto, per circa 800 unità circa, forse anche più. Rimane però esercizio difficile quantificare con precisione l’effettivo numero dei tifosi biancoblu presenti.

Al centro ovviamente trova spazio lo striscione “FOSSA DEI LEONI”, con una piccola pezza posta sopra ad esso che recita “ASSENTI GIUSTIFICATI”, mentre ai lati verranno appesi altri vessilli. Due bandieroni sventoleranno per tutto l’incontro e i battimani saranno frequenti. Anche per il settore ospiti il tifo è assordante in ogni angolo, con un tamburo a dettare i tempi.

La contesa sul parquet trova un vincitore in Cento, che conduce una partita quasi sempre in vantaggio. Da sottolineare come i festeggiamenti con la squadra al termine dell’incontro durino diversi minuti.

La Fortitudo, nonostante la sconfitta rimane ancora in testa alla classifica assieme a Forlì, mentre Udine segue subito dietro. Sono queste le tre squadre più accreditate per essere promosse in A1.

Da segnalare a fine gara qualche attimo di tensione tra la tifoseria ospite e Delfino, giocatore di Cento ed ex Fortitudo, forse colpevole di qualche atteggiamento non gradito ad una parte del tifo bolognese. Il tutto ha comunque una durata molto breve.

Luigi Bisio