Tra Foggia e Palermo non mai una semplice partita di calcio e alla fine il risultato conta ben poco. La gara tra pugliesi e siciliani infatti, si gioca soprattutto fuori dal rettangolo di gioco e addirittura con 24 ore di anticipo rispetto al fischio d’inizio del match. Perché questo? La risposta è semplice, anche se ai più ferrati dell’argomento ultras è già sottintesa: fra le due tifoserie esiste un gemellaggio storico, un legame forte che le lega ormai da anni. Così fuori dallo stadio la festa comincia già dalle prime luci dell’alba, con l’arrivo dei tifosi rosanero in un miscuglio di colori e tra fiumi di birra, cori per il mondo ultras, sfottò verso i rivali che poi si riversano e continuano dentro lo stadio, proseguendo poi ben oltre i canonici novanta minuti di gioco.

Se sobbarcarmi i circa cento chilometri che mi separano dalla vicina Puglia è sempre un piacere, farlo in certe occasioni ha sempre un ulteriore valore aggiunto. Ancor di più poi se, lasciandomi alle spalle il freddo della mia città d’adozione, trovo ad attendermi temperature primaverili che aiutano ad apprezzare ancor meglio la giornata.

Sul rettangolo verde invece, la partita termina tra gli applausi dei presenti: il Foggia di Zeman si impone con uno scoppiettante 4 a 1, che rilancia i rossoneri di casa in zona play off dopo un periodo di alti e soprattutto bassi. Poco male per il Palermo il cui gap con la vetta non è comunque colmabile ed il margine di punti fin qui accumulato, le permette di ammortizzare questa sconfitta senza troppi traumi e restare comunque saldamente anch’essa in zona playoff.

Pier Paolo Sacco