Latina – Benevento è uno dei quattro posticipi serali del lunedì della diciottesima giornata di andata del girone meridionale della Serie C. Il calcio d’inizio della gara, che si disputa allo stadio “Domenico Francioni”, è fissato alle ore 20:45. Per questa sfida il club di casa, così come accaduto in occasione della precedente partita casalinga, sempre in notturna, contro il Sorrento, propone dei prezzi più bassi per l’acquisto dei tagliandi: 7 euro per la curva, 10 euro per la gradinata, 14 euro per le due tribune laterali coperte. Il Latina, al suo terzo anno consecutivo in Serie C, è reduce dal pareggio di Torre del Greco e staziona nella zona play-off, mentre il Benevento, ripiombato nella terza Serie dopo i fasti della B e della A, è chiamato a mettersi subito alle spalle la delusione della sconfitta interna contro l’Avellino.

L’ultimo precedente tra il Latina e il Benevento risale alla stagione 2016-2017, quando i due sodalizi si affrontarono in Serie B. In quell’annata il Benevento raggiunse per la prima volta la massima Serie, dopo aver superato, nei play-off, Spezia, Perugia e Carpi. Serie A soltanto sfiorata dal Latina tre anni prima, precisamente nella stagione 2013-2014, quando i nerazzurri arrivarono a un passo dal sogno, venendo eliminati dal Cesena nella finale di ritorno degli spareggi, giocata tra le mura amiche del “Francioni”.

Latina e Benevento, oltre a essere due piazze storiche del calcio italiano, sono due città molto importanti. Il centro laziale è la città principale della Pianura Pontina, un territorio fertile e industrializzato che si distende dal limite dei Colli Albani fino al Circeo. La città di Benevento rappresenta, invece, la parte campana del Sannio, un territorio montuoso compreso tra l’Abruzzo meridionale, il Molise e la Campania nord-orientale, che prende il nome dall’antico popolo dei Sanniti. Latina e Benevento, ai nostri giorni, sono collegate da un treno regionale che parte da Roma Termini, passa per Latina e per Formia e poi si inoltra nell’entroterra campano, avendo come destinazione proprio il capoluogo sannita. Nell’antichità l’attuale territorio comunale di Latina e la romana Beneventum erano invece connessi dalla via Appia, la Regina Viarum, l’importante arteria che da Roma portava a Brindisi. Come ci testimoniano le fonti letterarie, cartografiche, epigrafiche e archeologiche superstiti, l’Appia attraversava l’odierno territorio di Latina tra le località di Tripontium (Tor Tre Ponti) e di Forum Appii (Borgo Faiti). Nell’area latinense l’antichità è rappresentata anche dai resti della città di Satricum (Le Ferriere). Fondata dai Latini, poi conquistata dai Volsci, Satrico fu infine distrutta, nel IV secolo a.C., dai Romani, che risparmiarono soltanto il celebre tempio dedicato alla dea del Mattino e dell’Aurora, Mater Matuta.

La partita tra il Latina e il Benevento coincide con il giorno in cui il capoluogo pontino compie 91 anni. Se, come è stato appena scritto, il territorio comunale di Latina presenta numerose antichità italiche e romane, l’odierno centro urbano fu invece inaugurato il 18 dicembre 1932, al tempo di Mussolini, con il nome di Littoria. Latina è il simbolo dell’Agro Pontino, la pianura strappata alla palude e alla malaria grazie a una titanica opera di bonifica iniziata nel 1927, che rese questo lembo del Lazio meridionale fertile e produttivo. Un messaggio di auguri alla città è proiettato sulla bellissima torre civica di Piazza del Popolo, il cuore della città di Latina, a due passi dallo stadio.

I ragazzi della Nord, per celebrare questa data, si compattano dietro lo striscione Dal 1932, che richiama, appunto, l’anno della fondazione e dell’inaugurazione della propria città. Quando le due squadre fanno il proprio ingresso sul terreno di gioco, gli ultras pontini sventolano numerose bandiere, aprono le sciarpe e tengono alti alcuni due aste, poi srotolano due striscioni che formano la scritta Di Littoria spada e scudo! Subito dopo colorano il settore di arancione con una torciata.

Nel corso della prima frazione i sostenitori latinensi tifano senza sosta. I loro cori sono accompagnati dal tamburo e dai battimani. Alcuni, come il classico “Tieni in alto i tuoi color…”, vengono mantenuti più a lungo, allo stesso modo di quello intonato sulle note della canzone “Ricordati di me”. Il colore è garantito dalle bandiere e dall’accensione di altre torce. Compare anche lo stendardo con l’immagine del Leone Marciano, che rappresenta il patrono della città, San Marco Evangelista. Non mancano i cori per i rivali di sempre, per i diffidati e per gli amici che non ci sono più.

Nella ripresa l’intensità del sostegno della Nord pontina non cala. Il repertorio canoro proposto è quello tradizionale, dal classico “Tu non chiedermi perché” passando per un “Con la sciarpetta al collo” prima a ripetere, poi tenuto lungo, fino al coro “Non tifo per gli squadroni ma tifo te”, che riesce a coinvolgere anche gli spettatori ai lati della curva. Intorno alla mezz’ora gli ultras chiedono alla propria squadra un gol che, però, non arriva. Durante i quattro minuti di recupero i ragazzi della curva si sgolano intonando, fino alla fine, il coro “Che fatica che ti chiedo”.

In campo la gara termina con il risultato di 0-0. Settore ospiti desolatamente vuoto per il divieto di trasferta a Latina imposto ai residenti nella provincia di Benevento.