Penultima giornata di campionato con la Roma che ospita un Venezia già retrocesso qualche ora prima in virtù dei risultati del pomeriggio. A degna conclusione di un’annata che ha visto l’Olimpico traboccare di pubblico anche oggi si registrano oltre 63.000 presenze, con i sostenitori ospiti relegati nella parte alta della Monte Mario per consentire l’apertura del Distinto generalmente loro riservato ai tifosi di casa.

La notizia della retrocessione – che i veneziani devono aver appreso quando erano ancora in viaggio – non ha fatto altro che “stimolare” gli ultras lagunari, per i quali stasera posso spendere solo parole di elogio. A fronte di una signora presenza (circa 250 tagliandi venduti) la loro prestazione sarà davvero di alto livello: bandierine sventolate per tutti i 90′, cori incessanti (anche durante l’intervallo), autoironia sul prossimo campionato da giocare “di sabato” e davvero tanta voglia di dimostrare che per loro non è stata una fugace apparizione quella in massima serie. Qualche tifoseria già declassata l’ho vista all’Olimpico, sicuramente loro (assieme ai doriani nel 2011) rimarranno tra i più ammirevoli per l’orgoglio dimostrato.

Su fronte casalingo, l’intero stadio si colora come di consuetudine sulle note dell’inno, per poi offrire un discreto frastuono per tutta la partita, con la Sud che parte col freno a mano tirato per poi crescere con il passare del tempo. Anche a causa di una partita in cui i giallorossi stentano oltremodo, andando in svantaggio dopo neanche un minuto e riprendendola solo nel finale. Lasciando tuttavia ancora pericolosamente aperto il discorso per la qualificazione alla prossima Europa League.

Inutile dire che stasera – un po’ come già successo per le ultime partite casalinghe – parte della testa è alla Conference, con la finale da disputare il prossimo 25 maggio in quel di Tirana. A tal proposito un grande striscione esposto dopo il triplice fischio esorta la squadra a scrivere una pagina di storia, coronando una volta tanto i sogni di una tifoseria che ormai da tanti anni non riesce ad avere soddisfazioni sportive. Il giro di campo voluto da Mourinho (malgrado il risultato) serve a ringraziare il pubblico, che in questa annata ha sostenuto davvero a oltranza la squadra e che si appresta a vivere le ultime puntate di una stagione che, comunque vada a finire, è riuscita nell’intento di far riavvicinare molti tifosi allo stadio.

Da segnalare la distribuzione in Curva Sud di un volantino con alcune direttive da seguire in vista della trasferta albanese. Gli ultras romanisti sanno bene che non si tratterà di una passeggiata e che – al contempo – portando una massa incalcolabile di persone (con e senza biglietto) le accortezze da tenere sia verso la città ospitante che verso la tifoseria avversaria sono quantomeno indispensabili.

Simone Meloni