Serata con clima primaverile al Dino Manuzzi di Cesena anche se le previsioni e alcuni lampi sono presagio di pioggia che potrebbe abbattersi nella serata in cui i padroni di casa ospitano la Virtus Entella.

Un altro big match per il Cesena e il suo pubblico ma questa volta, la compagine romagnola non ci arriva sulle ali dell’entusiasmo dopo la sconfitta contro la capolista Reggiana e il successivo crollo psicologico che ha portato i bianconeri a lasciare diversi altri punti per strada. I tifosi rispondono comunque presente alla chiamata a sostegno della squadra della propria terra, e i più di 8mila spettatori restano un numero importante, al netto delle ultime vicissitudini dal punto di vista tecnico.

La Curva Mare parte subito molto forte con una suggestiva sciarpata accompagnata da bandieroni, mentre i tifosi ospiti, arrivati dalla Liguria in circa una cinquantina, fanno tutto il possibile per incoraggiare la propria squadra, anche se ovviamente è una lotta impari a fronte del resto dello stadio che garantisce una superiorità numerica soverchiante.

In più circostanze vengono accese alcune torce, c’è molta partecipazione da parte di tutti i presenti e fin da subito l’aria di fiducia monta in entusiasmo parallelamente alla squadra in campo che, recepito il messaggio e la carica della tifoseria, si porta dapprima in vantaggio per poi chiudere il primo tempo in vantaggio di due reti a zero. Dopo cinque minuti dall’inizio del secondo tempo, i bianconeri calano il tris e a pochi minuti dalla fine, segnano il 4-0 che li porta a meno due punti proprio dall’Entella e da quella seconda posizione in classifica che avevano lungamente occupato per gran parte della stagione.

La minaccia di pioggia rimane tale, si chiude così una gara roboante in termini di risultato che potrebbe anche essere vista con un certo rammarico per quel che poteva essere e invece non è stato, dopo il recente blackout della squadra, ma è forse più produttivo guardarla dal punto di vista della tifoseria, che fino a quando c’è speranza continua a lottare e a non lasciare nulla di intentato, campionato o playoff che siano. In fondo il calcio è proprio questo che da sempre insegna: non è finita fino a quando non è finita.

Alessandro Barbini